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Carenza medici: in arrivo 500 neo laureati

Il Veneto delibera l'assunzione di giovani non specializzati con un programma per la formazione. Costo: 25 milioni l'anno

Mancano i medici in tutto il Veneto e la Regione decide di giocare una carta “pesante” nella difficile partita del reperimento dei camici bianchi necessari al miglior funzionamento dei suoi ospedali, a fronte di una carenza ormai tanto storica, quanto preoccupante.

Con due delibere approvate mercoledì dalla Giunta regionale, su proposta dell’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin, è stato infatti dato il via libera all’assunzione con contratti autonomi di 500 giovani medici, laureati e abilitati, ma non ancora in possesso della specializzazione, che frequenteranno un corso di formazione pratico e teorico, al termine del quale, con il tutoraggio di colleghi strutturati, 320 verranno introdotti al lavoro nell’area del Pronto Soccorso e 180 in quella della Medicina Internistica (Medicina Generale e Geriatria). L’operazione avrà un costo annuo di circa 25 milioni, la quasi totalità legati agli stipendi dei nuovi assunti.

«Arrendersi non è nel nostro dna – dice il Presidente Luca Zaia – e per questo abbiamo tradotto in azioni concrete quanto già avevamo previsto nel Piano Socio Sanitario 2019-2023. Se ci sono alternative concrete a quanto fatto dalla Regione, non le ho ancora viste. E comunque l’unica alternativa che non prenderemo mai in considerazione è di tagliare o chiudere i reparti».

L’operazione approvata avverrà dopo aver espletato tutti i tentativi di rinforzare gli organici per le vie tradizionali, a cominciare dai numerosissimi concorsi avviati da Azienda Zero che però, in molti casi, vedono un’adesione anche di molto inferiore ai fabbisogni segnalati dai direttori generali delle Ullss; per arrivare alla possibilità per le aziende di conferire in via eccezionale a medici incarichi individuali con contratto di lavoro autonomo a patto che siano accertate l’impossibilità di utilizzare risorse umane interne, l’assenza di graduatorie pubbliche valide a cui attingere, il rifiuto all’assunzione del personale in graduatoria utile.

Per quanto riguarda l’area internistica, una rilevazione effettuata in aprile, ha indicato una carenza di 180 medici, nelle unità operative di medicina e geriatria. Il percorso formativo che precederà la fase dell’inserimento negli ospedali sarà curato dalla Fondazione Scuola di Sanità Pubblica e comprenderà 92 ore di formazione d’aula e un’attività di tirocinio pratico, con tutoraggio, di due mesi consecutivi, che sarà svolta all’interno dei reparti di area internistica. La Fondazione pubblicherà, entro il 15 ottobre 2019, un avviso rivolto ai medici non specializzati per raccogliere le adesioni.

Per quanto riguarda la carenza nei Pronto Soccorso, la delibera regionale rende noto che Azienda Zero ha già pubblicato tre bandi di concorso per 192 posti, ma che, a conclusione delle procedure concorsuali,  risultano in graduatoria solo 22 specialisti e 24 specializzandi all’ultimo anno.

 

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