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Scuole e Covid-19, il 30% tra insegnanti e non docenti «ha marinato» il test sierologico

È questo l'esito dello screening ad ampio raggio condotto sugli addetti dell'istruzione del territorio dell'Ulss berica per contrastare la diffusione del coronavirus. I risultati sono stati comunicati proprio dall'azienda sanitaria che descrive comunque come «confortante» l'esito della campagna. Sono state effettuate settemila verifiche: c'è un solo caso positivo

Sono 7.020 i «test sierologici effettuati», un solo positivo riscontrato: »si conclude con questo risultato confortante lo screening per il Covid-19 dedicato al personale docente e non docente delle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche e private, nel territorio dell'Ulss 8 Berica. Lo rende noto la stessa Ulss con una nota diffusa ieri 4 settembre in serata che porta la firma del direttore generale Giovanni Pavesi. Più nel dettaglio sono 6.415 i test eseguiti «dal personale sanitario dell'Ulss nelle sessioni dedicate «organizzate di concerto con l'Ufficio scolastico territoriale», mentre 605 sono stati i lavoratori «sottoposti al test dai circa settanta medici di Medicina generale che hanno aderito all’iniziativa. Complessivamente, sui 9.861 lavoratori scolastici invitati, l'adesione è stata del 71%.

In ogni caso, per chi non ha potuto effettuare il test sierologico nella sessione dedicata all'istituto di appartenenza, oggi e domani presso l'Ospedale San Bortolo «saranno organizzate due sedute straordinarie», dalle 8.30 alle 13.00. Per entrambi i giorni i prelievi sono in programma «presso l'Ambulatorio coronavirus», che si trova al piano terra dell'area E. L'accesso sarà possibile senza alcuna prenotazione, «presentandosi direttamente all'ingresso dell'ambulatorio - si legge - seguendo le indicazioni per il «personale scolastico». E se nella composita galassia dei genitori degli alunni non mancano imal di pancia per un 30% di docenti che di fatto «ha marinato» l'appuntamento col test, sul versante opposto c'è invece la soddisfazione di Pavesi.

«Ringrazio l'Ufficio scolastico territoriale per la grande collaborazione. Per la nostra azienda - sottolinea il direttore generale dell'Ulss 8 - si è trattato di un notevole impegno organizzativo, che abbiamo condotto con un metodo per certi versi innovativo, che ci ha consentito di evitare assembramenti e snellire al massimo le operazioni. Avere riscontrato un solo positivo su un campione così ampio è un dato importante, sia perché dimostra la generale attenzione del personale scolastico in un’ottica di prevenzione del contagio, sia perché ci auguriamo che possa contribuire ad un clima il più possibile sereno per la riapertura delle scuole».

Rimangono poi da capire le ragioni di quel 30% di docenti «che marinato» l'appuntamento col sierologico o che addirittura «non è stato messo nelle condizioni di potere effettuare» la prova clinica. Si tratta di un dato ha messo in apprensione diversi genitori i quali stamani nei bar, nei mercati, hanno dato sfogo ai loro timori. In diversi si domandavano poi se le chiamate abbiano effettivamente interessato «i moltissimi docenti precari che operano nel Vicentino» (dove in totale gli insegnati sono 50mila circa) che hanno terminato il contratto dell'anno scolastico passato e poiché sono in attesa di una nuova assunzione si trovano de facto in un limbo con pochi punti di riferimento. Il territorio dell'Ulss 8 berica comprende il capoluogo con il suo hinterland nonché tutto l'Ovest vicentino.

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