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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

«Vaccinazioni farlocche», svolta nell'inchiesta

Il pubblico ministero Pipeschi ha chiesto un incidente probatorio per anticipare già in fase di indagine preliminare la formazione o l'acquisizione di alcune prove: tanto che uno o più indagati potrebbero essere sentiti come se il procedimento fosse già alla fase del dibattimento

C'è una decisa svolta nell'ambito dell'inchiesta sul giro di «vaccinazioni farlocche» deflagrato a Vicenza nel febbraio di quest'anno. Una inchiesta che aveva visto al centro del lavoro degli inquirenti le condotte, considerate da codice penale secondo il magistrato, del medico berico Daniela Grillone Tecioiu. Che per assecondare la ritrosia di alcuni suoi pazienti nei confronti del vaccino contro il Covid-19 avrebbe, in alcuni casi,  certificato l'avvenuto trattamento senza che la vaccinazione fosse davvero completata. Il titolare del fascicolo 7838/21, ossia il pubblico ministero Gianni Pipeschi, avrebbe chiesto al giudice competente di fare ricorso ad un incidente probatorio. Ossia a quella fattispecie prevista dal codice di procedura penale che permette, in alcuni casi specifici, di anticipare alla fase preliminare delle indagini, la formazione oppure la acquisizione di una prova: ambito che solitamente è riservato al dibattimento in aula. Il ricorso a questa fattispecie giuridica è previsto in casi di urgenza o quando uno degli indagati può fornire testimonianze a carico di altri soggetti. La pubblica accusa peraltro ricorre spesso a questo strumento quando ritiene di poter acquisire prove schiaccianti ai fini del proseguo del procedimento. Proprio in ragione della piega presa dalle indagini, in queste ore, starebbero arrivando ad una ventina di indagati residenti nel Veneto ma pure in altre regioni, le notifiche di rito. La acquisizione o la formazione di una prova infatti, in ossequio ai principi dell'ordinamento, debbono chiaramente avvenire in presenza delle parti e con le garanzie di specie. Quando lo scandalo deflagrò a febbraio del 2022 le accuse mosse a carico degli indagati furono, a vario titolo e in varia maniera, quelle di «atti contrari ai doveri di ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, peculato, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio». Da quanto è filtrato da Borgo Berga tra i beneficiari delle condotte degli indagati ci sarebbero diversi esponenti, tra uomini e donne, «della Vicenza bene alto di gamma». Si tratterebbe per lo più di persone estremamente scettiche sulla efficacia del vaccino per il Covid-19. La dottoressa Grillone Tecioiu in passato aveva vibratamente professato la sua estraneità alle condotte illecite al vaglio degli inquirenti.

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