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Sabato, 20 Aprile 2024
Cultura

Palazzo Chiericati, torna da New York il dipinto su tavola di Hans Memling

Nella rinnovata Ala Novecentesca il ritorno del "Cristo crocifisso con la Madonna, i santi Giovanni evangelista e Battista, la Maddalena e due abati cistercensi", noto come il pannello centrale del polittico di Jan Crabbe. In partenza per Tokyo 21 tele dei musei civici

Da mercoledì la tavola “Cristo crocifisso con la Madonna, i santi Giovanni evangelista e Battista, la Maddalena e due abati cistercensi” di Hans Memling è rientrata definitivamente a Palazzo Chiericati ed è ora visibile al pubblico. Dal 2 settembre 2016 all’8 gennaio l'opera vicentina è stata esposta, infatti, a New York, alla Pierpont Morgan Library & Museum, in occasione della mostra “Hans Memling: Portraiture, Piety, and a Reunited Altarpiece”, incentrata proprio sulla ricomposizione del trittico, riunito per la prima volta per il pubblico americano.

Dall’11 ottobre 2014 al 18 gennaio 2015 l'opera vicentina è stata esposta a Roma alle Scuderie del Quirinale in occasione della mostra “Memling. Rinascimento fiammingo” dove, per la prima volta dopo secoli, il trittico è stato riunito per il pubblico italiano.
La tavola risale probabilmente agli anni 1468-1470, periodo in cui il giovane Memling iniziò a dirigere una propria bottega a Bruges, affermandosi come artista indipendente, pur rimanendo ancora legato al linguaggio del suo maestro Roger van der Weyden.

In origine, la tavola costituiva il pannello centrale di un trittico di dimensioni contenute che un tempo ornava una cappella privata o un oratorio. Il trittico, smembrato attorno al diciottesimo secolo, presentava un pannello centrale completato da sportelli laterali raffiguranti, sul versante sinistro interno, una vecchia donatrice con Sant’Anna e, su quello destro, un donatore con San Guglielmo di Maleval, oggi entrambi alla Pierpont Morgan Library di New York. Sui dorsi esterni è presente un’Annunciazione in grisaille “naturale”o “viva”, conservata attualmente al Groeningemuseum di Bruges.
 
In partenza per Tokyo 21 tele cinquecentesche dei musei civici. Si tratta di opere che sono state concesse in prestito al Metropolitan Art Museum di Tokyo in occasione della mostra “Tiziano e il rinascimento a Venezia”, che si terrà dal 21 gennaio al 2 aprile 2017 in occasione del 150° anniversario dei rapporti di amicizia e commercio tra Giappone e Italia. Il prestito rappresenta un'eccezionale occasione per far conoscere Vicenza e il suo patrimonio artistico nel Sol Levante.

Curata dal professor Giovanni Carlo Federico Villa, la mostra seguirà una scansione cronologica e tematica, tenendo come filo conduttore i principali momenti dello sviluppo storico artistico, all’interno del quale saranno integrati i grandi temi della pittura veneziana: dalla Madonna con il Bambino al telero celebrativo, dalla pala d’altare al ritratto all’invenzione mitologica.

Obiettivo finale della mostra, organizzata dal Tokyo Metropolitan Art Museum, insieme a NHK, NHK Promotions Inc. e The Yomiuri Shimbun, con il supporto dell’Ambasciata d’Italia in Giappone, sarà la ricostruzione del ruolo primario di Venezia e del Veneto nella sua centralità sul piano geografico, economico e culturale tra Oriente e Occidente.

L'esposizione presenterà a Tokyo circa 70 tra dipinti e stampe provenienti dai maggiori musei italiani. Oltre alle 21 opere dei Musei Civici di Vicenza sono stati infatti richiesti numerosi pezzi agli Uffizi di Firenze, al museo Correr di Venezia e al museo di Capodimonte a Napoli.
La mostra includerà opere del primo Rinascimento sviluppate principalmente a Venezia nella bottega di Bellini, passando al periodo artisticamente maturo di Tiziano e alla scuola di artisti veneziani, fino alla fase che seguì Tiziano con altri prominenti artisti.
Saranno esposti i capolavori di Tiziano “Flora” e “Danae”, insieme a vari eccezionali lavori appartenenti alle collezioni dei maggiori musei italiani.

La mostra costituirà dunque una opportunità unica per il pubblico di Tokyo per vivere una esperienza immersiva nell’affascinante mondo dell’arte rinascimentale di Venezia. Le 21 opere vicentine, seppur meno note e provenienti principalmente dai depositi di Palazzo Chiericati, rivestono una notevole importanza artistica. Tra le più preziose, una “Madonne con Bambino” di Bartolomeo Montagna, due dipinti di Giovanni Buonconsiglio detto Marescalco, il “Cristo morto” di Jacopo de’ Barbari, la preziosa “Imbalsamazione del Cristo morto” e gli “Arcieri” di Marco Palmezzano, la “Nascita della Vergine” Giovanni Speranza de’ Vajienti e il “Ritratto di anziano” di Leandro Bassano.
 
 

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