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Premio Basilica Palladiana assegnato a Francesco Tullio Altan

Una serata emozionante tra ironia e cultura, arte e riconoscimenti. In Villa Sesso Schiavo la 50° edizione del Premio Basilica Palladiana promosso dalla ProSandrigo e l'Unione nazionale delle Proloco.

Voce pacata, spirito ironico, sguardo osservatore, ma intimo. Il concorso prestigioso Premio Basilica Palladiana ha riconosciuto in Francesco Tullio Altan lo spirito rappresentativo del nostro tempo, efficace combinazione con il 50° compleanno del premio, nato nel 1962 dall’allora presidente Michele Benettazzo.

Arte e cultura ancora una volta dialogano tra loro assumendo la funzione di strumento educativo e metodologico, il Premio individua l’artista che con la propria opera sia divulgatore di cultura, e conoscenza.

​ La motivazione recita : “con il suo inconfondibile tratto artistico ha saputo raccontare con sagace ironia il costume italiano e con vivace maestria il mondo poetico dei bambini.”.

Chi è Francesco Tullio Altan?

Per i più il creatore di Pimpa, la cagnolina bianca con pois rossi che dialoga con il mondo fantastico di animali parlanti e oggetti animati disegnati con i visi e col tono a parola. Per altri Cipputi, l’operaio tipo dell’industria metalmeccanica, perennemente insoddisfatto e sfruttato, ma pieno di aspettative verso il sindacato e il partito. Un operaio un po’ filosofo che con l’avanzare dell’informatica riduce le tute blu a pallidi camici bianchi e lui consapevole nel’79, alla provocazione del suo dirigente che lo incalza con "Uno di questi giorni sarai sostituito da un robot", ribatte secco: "E lei cosa farà , verrà a rompermi i coglioni a casa?".

Altan riversa nei suoi personaggi la libertà di pensiero e parola con una coscienza spesso disarmante perché la filosofia dell’ovvio bisogna saperla raccontare.

I presenti hanno avuto il piacere di ascoltarlo e tra una battuta fresca e una riesamina del suo passato alla domanda: “Le sue battute nascono spontanee?” Altan risponde: “Dipende, qualche volta sono già lì, belle e pronte, spesso richiedono fatica. Lavoro soprattutto sugli aggettivi che devono essere quelli giusti perché la battuta funzioni, altrimenti succede come ad un soufflé: si sgonfia. Cerco parole non troppo letterarie, scavo tra il linguaggio parlato».

Le composizioni, dedicate alle Ville Venete, del maestro Franco Giudetti, eseguite con le sue chitarre hanno concluso la serata. Una magica energia si è sparsa in Villa Sesso Schiavo, spettacolare scenografia del Premio Basilica Palladiana.

Premio all’altezza dell’evento che ricordiamo viene promosso dalla ProSandrigo in collaborazione con l’Unione Nazionale delle Proloco.

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