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Aim e Agsm, Rucco e Sboarina soddisfatti per il sì alla fusione

Il sindaco berico e quello scaligero salutano con favore la decisione ufficializzata ieri dalla spa scaligera dopo che anche la municipalizzata vicentina aveva detto sì al matrimonio: intanto gli occhi sono puntati sull'inceneritore di Schio in mano ad Ava che potrebbe finire nell'orbita delle due multiservizio

Un giorno dopo l'annuncio della fusione tra Agsm-Verona e Aim-Vicenza i sindaci delle due città, rispettivamente Federico Sboarina e Francesco Rucco, entrambi a capo di due coalizioni di centrodestra, si sono trovati a palazzo Barbieri, sede del comune scaligero per fare il punto della situazione: soddisfazione e impegno per le sfide che attendono il futuro delle due realtà in vista di un matrimonio che dovrà però essere sancito dai due consigli comunali sono le parole chiave usate dai capi degli esecutivi cittadini.

«Ieri - precisa Rucco - ho preferito non pronunciarmi perché mi sono sentito come un maratoneta sul nastro d'arrivo. Sono stati mesi davvero intensi e ho preferito attendere qualche ora per commentare in modo senza dubbio positivo il risultato portato a casa». Sulla stessa linea si esprime Sboarina. Il quale facendo riferimento alle precedenti amministrazioni che avevano governato a Verona e a Vicenza (la prima di centrodestra, capeggiata dall'ex sindaco Flavio Tosi, la seconda di centrosinistra capeggiata dall'ex primo cittadino democratico Achille Variati) ha detto: «Qualcun altro aveva provato ad ottenere un risultato del genere noi invece ci siamo riusciti». Si tratta di parole precise con le quali i due replicano alle accuse giunte ieri sia dal centrosinistra veronese che da quello vicentino che nelle rispettive assemblee municipali siedono entrambi all'opposizione.

Per vero ieri infatti con una decisione che si era fatta attendere il cda di Agsm aveva detto sì ad una proposta di fusione a due che comunque era arrivata in zona Cesarini con un board che sul punto non si presentava all'appuntamento con una idea monolitica del futuro. Sul punto però Sboarina e Rucco hanno voluto dire la loro. «Da giorni sui media leggiamo di accordi a tre che comprenderebbero anche A2A. Una eventuale partnership con un terzo socio potrebbe arrivare in un secondo momento quando il quadro della situazione sarà ben chiaro». In questo senso Rucco ha anche precisato che a suo modo di vedere Agsm e Aim costituiranno un polo di valenza regionale sul quale anche palazzo Balbi e palazzo Ferro Fini debbono dire la loro fermo restando che rispetto ad ipotetiche alleanze sia A2A, sia Hera, sia Iren sia Dolomiti energia sia Alperia hanno presentato proposte di partnership o di alleanza: circostanza che dopo essere stata anticipata dalla agenzia Reuters ora viene ribadita da Rucco in persona il quale si spinge oltre e spiega che in previsione di un accordo con Agsm che però va ratificato dai consigli comunali delle due città che hanno l'ultima parola, Aim sta compiendo alcuni passi precisi.

Tra questi c'è una proposta di acquisto da parte del gruppo Aim (che già aveva detto sì al matrimonio con Agsm) di una delle più importanti discariche regionali, ossia quella di Legnago, detenuta dalla municipalizzata della stessa Legnago e della quale Aim attraverso la controllata Sit comunque controlla il 49%. Nel 2018 sui media si parlò non solo delle indiscrezioni circa una possibile cessione ma anche delle proteste dei comitati per lo stato di salute della stessa discarica di cui parlò diffusamente Vicenzatoday.it proprio il 18 ottobre del 2018. E che la trattativa nel frattempo sia proseguita non lo conferma solo Rucco visto che una formale proposta di acquisto di Lese da parte del gruppo Aim era stata narrata quest'anno dal quotidiano scaligero Il nuovo web. Il primo cittadino berico per di più ha aggiunto che nei prossimi anni Aim «in un percorso che tutti auspichiamo comune con Agsm» prosegua su una linea di investimenti per milioni di euro in modo da consolidare la presenza del gruppo su base regionale.

In quest'ottica oggi Rucco ha pure svelato che è in corso una interlocuzione, «al momento a livello esplorativo» per una eventuale acquisizione dell'inceneritore di Schio, oggi in mano ad Ava, la municipalizzata dell'Alto vicentino. L'inceneritore infatti è l'unico «elemento del ciclo ambinetale» che manchi alle due municipalizzate visto che impianti del genere, sia nella città atesina sia in quella palladiana sono sempre stati osteggiati dall'opinione pubblica per il loro rilevante impatto ambientale. Ora non è dato sapere se un nuovo soggetto Agsm-Aim possa eventualmente puntare solo al singolo «asset», acquistando de facto la gestione dell'impianto di incinerimento o se invece nella mente dei due sindaci ci sia una possibile aggregazione anche con Ava. Il primo cittadino berico infatti è stato molto sulle generiche non entrando nello specifico.

Frattanto sullo sfondo rimane anche la presa di posizione dei sindacati che della decisione uscita ieri dal cda di Verona si dicono tutto sommato soddisfatti anche se è la prudenza a far da padrone. Molto fiduciosa appare la Cisl che in una nota diramata ieri parla di «cauto ottimismo». La Cgil invece, in una nota diffusa sempre ieri invita i lavoratori e alle lavoratrici di Aim a non abbassare la guardia sul tema del futuro delal municipalizzata pur apprezzando la novità giunta ieri da Verona.

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